Abbiamo intervistato l'Assistente Sociale  Ivana Ferrari per approfondire la collaborazione che vede varie realtà cooperare per uno stesso fine. Quanto segue sono le opinioni fedeli dell'intervistata:

Lavoro nei Servizi Sociali dell’Unione Terre D’Argine come assistente sociale sul tema dell’affido, insieme al Centro per le Famiglie, ormai da molti anni e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo e allo stesso tempo mi accorgo che non è mai scontato quello che già sò rispetto questo “universo” perché quando nel tuo lavoro uno degli strumenti è la relazione con l'altro è un continuo work in progress.

Mi è stato chiesto di portare alcune riflessioni rispetto al rapporto tra famiglie affidatarie/accoglienti e i Servizi che si occupano per mandato istituzionale di affido. Due mondi che si attraggono e respingono allo stesso tempo, complessi, con il proprio punto di vista, un proprio ruolo e linguaggio, tempi (e direi anche orari) diversi, autonomi l’uno dall’altro ma allo stesso tempo interdipendenti, necessari per dare opportunità di esperienza di vita “normale” a bambini e bambine che vivono in contesti familiari fragili per un periodo più o meno lungo, a volte lunghissimo (cosiddetto “sine die”).

La parola che mi viene in mente e che può sembrare scontata è ACCOGLIENZA. 

Prima ancora di pensare, da parte degli operatori, ad un progetto di affido e, da parte delle famiglie, di accogliere un bambino e tutto il suo “bagaglio” di affetti, emozioni, esperienze, caratteristiche, l'accoglienza, intesa come disponibilità e apertura verso l'altro deve esserci fra queste due realtà, operatori dei servizi e famiglie. Cosa significa accogliere in questo senso? Sapersi mettere reciprocamente in ascolto e cercare di capire il punto di vista dell’altro, consapevoli delle differenze. 

Lavorare insieme è sicuramente faticoso, ma è l’unica strada possibile non solo per le indicazioni di legge in vigore ma soprattutto perché ogni parte, nel suo ruolo, è indispensabile per realizzare il progetto di aiuto verso quel bambino e la sua famiglia. 

Questo è possibile confrontandosi e parlando sia quando il progetto di affido/accoglienza sta andando bene sia quando ci sono criticità, periodi difficili, aspetti non compresi e, conseguentemente, anche momenti di scontro. 

Confrontarsi non significa convincere l’altro e uniformarlo al mio punto di vista, ma provare a mettermi nei suoi panni e riuscire a capirlo maggiormente costruendo anche una relazione di fiducia e reciproco rispetto. 

Non è sufficiente dire la parola magica “accoglienza” e riuscire immediatamente a praticarla: va sperimentata, esercitata e va attivata una sua costante "manutenzione". 

Un modo per fare questo è stato, negli anni, quello di avere un dialogo aperto con l’Associazione Venite alla Festa, in particolare con la referente Rita Lacetera, che ha permesso di percorrere insieme tratti di strada e trovare strumenti per agire il confronto necessario, coinvolgendo sempre più operatori dei servizi e famiglie affidatarie. Periodicamente abbiamo avuto momenti di incontro insieme, famiglie e operatori, per conoscersi meglio, capire i rispettivi punti di vista, mettendosi, per l’appunto, nei panni dell’altro. 

Proprio in questi due mesi, novembre e dicembre 2022, stiamo partecipando a due momenti di formazione congiunta, servizi e famiglie, e ancora una volta è stato utile ascoltare l'altro e farsi capire ripresentandosi rispetto il proprio  ruolo e mandato e cogliendo sollecitazioni, anche critiche, che poi serviranno per rimodulare il lavoro con le famiglie nei tempi a venire, in un costante work in progress, come accennavo all’inizio di questa mia riflessione.

Info e Contatti

Associazione Reti di Famiglie Accoglienti Aps info@retidifamiglie.it – C.F. 90052870368

Sede nell’Unione delle Terre d’Argine: Via San Bernardino Realino, 9 Carpi (MO)

Sede nell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico: Via D. Ferrari, 45/1 Maranello (MO)

Sede nel Comune di Modena: Via Stringa, 55 Modena

 

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